giovedì 8 novembre 2007

La critica (cinematografica)

Avete mai letto le recensioni dei film?

Se sono le recensioni di chi i film li vende o li noleggia, allora sono quasi inutili: i film sono tutti belli, per un motivo o per l'altro. Non c'è modo di capire quali sono i peggiori da scartare e quali sono quelli di successo su cui puntare.

Se sono le recensioni dei critici, spesso si trova un giudizio un poco più informativo, magari dopo un (troppo) breve riassunto: il film è bello o brutto (o sta in mezzo a questi due estremi). Ma il film è bello o brutto per il critico che ha scritto la recensione, che probabilità ci sono che sia lo stesso per noi? Dobbiamo scegliere un critico che ci somiglia nei gusti. Difficile.

Se sono le recensioni di Alessio Guzzano allora troverete quasi sicuramente un riassunto sintetico, una breve lista dei tratti salienti del film. Sembra poco ma è tanto. Di film Guzzano deve averne visti tanti, sa selezionare i tratti che distinguono un film dall'altro. Scrive con rapidità e cattiveria, dicendo pane al pane e vino al vino. Guzzano quasi mai scrive di un film se è bello o brutto. Leggendo la recensione, è il lettore che trae facilmente un giudizio. Un giudizio che ha una grande probabilità di essere verificato quando si vedrà il film.

Alessio Guzzano pubblica le sue recensioni su giornali gratuiti o ovviamente sul suo sito web.

Il ruolo della formazione

Che cosa può fare la formazione e perché bisogna investirci? La risposta classica è che l'educazione addestra la gente e ne aumenta la produttività.

La risposta di Joseph Stiglitz fu invece che l'educazione serve a dare a coloro che sono più dotati la possibilità di segnalarlo al mercato del lavoro. Per questa risposta Stiglitz ha preso il Nobel per l'economia nel 2001.

Questo è il ruolo che la formazione dovrebbe avere (anche in azienda): formazione non solo per conoscere ma anche per farsi conoscere (al mercato del lavoro interno).

Un consiglio che vorrei dare è quindi di approfittare il più possibile delle opportunità di formazione, che sono numerose e varie. Siate voraci. O come scriveva più elegantemente Dante: "Messo t'ho innanzi: omai per te ti ciba;" La Divina Commedia, Paradiso, canto X.

ZUI (Zoomable User Interface): FileMage / SpellBook














Il nuovo prototipo di interfaccia zoomabile FileMage. Nell'esempio, a sinistra lo schermo classico, pieno di tutte le finestre che servono per vedere la gerarchia e il contenuto delle directory e per visualizzare alcuni file, a destra la stessa gerarchia: si vede immediatamente cosa contiene ciascuna directory, si vedono tutti i file.

L'applicazione, FileMage, si appoggia su una libreria, SpellBook, che gestisce la gerarchia degli oggetti visualizzati. La caratteristica saliente è la zoomabilità infinita, indipendente dalla precisione usata per rappresentare le coordinate.

Il prototipo è scaricabile dalla stessa pagina di Zdesktop.

mercoledì 7 novembre 2007

Le lezioni

Le lezioni sono utili? Addirittura secondo qualcuno le lezioni sono inutili, salvo per quelli per i quali sono superflue. Richard Feynman, premio Nobel per la fisica nel 1965, premetteva questa osservazione alle sue famose lezioni di fisica. Lezioni che lui già teneva all'età di venticinque anni e a cui non partecipavano studenti, ma professori!

Gli studenti -quelli normali, quelli per cui le lezioni sono indispensabili- hanno il tempo per seguire le lezioni e poi anche a studiare? Il tempo della lezione dovrebbe bastare per ricevere l'idea e farla propria. Gli studenti se ne tornerebbero a casa con qualcosa. Per questo non possono limitarsi ad ascoltare un professore che si limita a ripete la solita storiella.

L'idea va presentata rapidamente e messa subito alla prova, a lezione si chiariscono gli inevitabili dettagli oscuri e magari si discutono le variazioni.